domenica 7 dicembre 2014

Bisogna anche ridere di se stessi


Sergio Staino (http://it.wikipedia.org/wiki/Sergio_Staino) è uno dei nostri vignettisti più popolari. Le sue vignette sono state e sono pubblicate su numerosi quotidiani e periodici. Ha creato alcuni personaggi diventati quasi leggendari, come Bobo e Molotov.
Non ha mai nascosto il suo orientamento politico e, anzi, come altri vignettisti, ha usato il proprio lavoro anche per esprimere le proprie opinioni, oltre che per far sorridere.
Come ogni sabato, il Corriere della Sera ha pubblicato anche ieri la vignetta settimanale di Staino, che non è disponibile sul sito, quindi l’ho acquisita con lo scanner. Eccola.


Mala stampa. Se e quanto faccia ridere o sorridere, ovviamente, ognuno ha la propria idea. Il senso dell’umorismo non è uniformemente distribuito nella popolazione, sia dal punto di vista quantitativo sia, se così posso dire, dal punto di vista qualitativo. Sotto questo profilo, dunque, il mio giudizio è più che irrilevante. Non vi dirò se ho riso o meno, ma vi dirò che ho provato piacere nel vederla e ho ripensato al mio ultimo post: Staino mi ha dato ragione e, voi tre sapete, io provo un particolare piacere quando posso sottolineare di aver visto giusto. Da bravo componente della Ditta, Staino sostiene che, avendo Renzi raccolto molti voti alle europee, ha, conseguentemente, aperto le porte del PD alla “robaccia”. Peccato che Renzi (che, come sapete, non gode della mia stima né della mia simpatia) non abbia avuto alcun ruolo nel selezionare la classe dirigente del PD fino alla fine del 2013, quando cioè è diventato Segretario del partito.
Non si fa il bene degli italiani e, credo, ma la cosa non m’interessa poi tanto, quello del PD a continuare, come fanno gli esponenti della Ditta, Staino incluso, a rifiutarsi di guardare in faccia la realtà e di riconoscere le proprie responsabilità. Con gente del genere, che ha l’elasticità mentale di un paracarro, hai voglia di cambiare verso all’Italia. D’Alema, Bersani, Cuperlo, Fassina e soci metteranno i bastoni fra le ruote di chiunque non la pensi come loro, che, purtroppo per noi, usano categorie politiche vecchie di trent'anni. Si considerano unti da qualche sorta di divinità della sinistra (non saprei dire quale, visto che persino loro non fanno più i nomi neppure di Marx e Engels, non parliamo di Stalin o di Mao) quasi quanto il tizio decrepito si sente l’unto del Signore.
E lasciamo perdere di chi si crede l’unto il puparo dello psiconano+barba-Mediaset… I guru della rete sono i fondatori di Google, Facebook, Paypal, Instagram, Wikipedia, ecc. Che io sappia, Ca((zz)sal)eggio non trova spazio nel gruppo, nemmeno tra i gregari di riserva.
Un brano musicale. Qualcosa di allegro e di diverso dal solito. La musica Klezmer (http://it.wikipedia.org/wiki/Klezmer), oltre a trarre origine da culture musicali diverse, si presta molto bene all’incontro con altri generi, producendo risultati interessanti.
Vi propongo una registrazione dal vivo del 2004 di David Krakauer, uno straordinario clarinettista, e del suo gruppo. Il video è stato registrato a Cracovia e racchiude i brani conclusivi del concerto. Un'esplosione di vitalità e di divertimento.


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