Difficile che qualcuno trovi il coraggio per suggerirgli un
cambio di tono. Tra i lacchè pusillanimi e non troppo intelligenti che lo
circondano, nessuno si azzarderà a dire al tizio decrepito che farebbe meglio a
evitare certe affermazioni.
Oggi, per esempio, ha pensato bene di regalare una delle sue
raffinate “battute”, quelle frasi di rara eleganza e di non meno limpido
equilibrio che fanno ridere soltanto lui e, ovviamente, la claque: http://www.corriere.it/politica/speciali/2014/elezioni-europee/notizie/berlusconi-a-bruxelles-stanno-allargando-cessi-ospitare-grillo-d0a4546a-da6b-11e3-87dc-12e8f7025c68.shtml#.
Cronaca. Nei giorni scorsi si era già speso anche troppo per
confermare il suo valore di politico e di uomo. Troverete innumerevoli
testimonianze multimediali in rete. Lascio a voi il divertimento di cercarle. Io
ve ne propongo soltanto una, sempre dal Corriere, che sintetizza l’ennesimo
sproloquio televisivo del raffinato signore: http://www.corriere.it/politica/14_maggio_12/matacena-io-non-me-ricordo-sara-stato-forza-italia-20-anni-fa-2818f690-d9c9-11e3-8b8a-dcb35a431922.shtml.
Anche qui nessun voto. Dobbiamo, tuttavia, essere grati ai
giornali che permettono a chi, come me, non spende un minuto davanti al
televisore, di informarsi su quel che dicono i “nostri” politici impegnati
nella campagna elettorale per le elezioni europee. E ne dicono davvero di
grosse e grossolane, soprattutto il tizio decrepito. Non vorrei dar troppo
spazio alle sue panzane (eufemismo), ma un paio di osservazioni le vorrei fare
su quanto detto al TGCom24 (guarda caso, un “telegiornale di famiglia”, posso
immaginare il puntiglio con cui il giornalista lo avrà contraddetto o messo in
difficoltà…).
Prima osservazione: se io fossi legale di Scajola (o Scajola
stesso) mi preoccuperei di chiedere al tizio decrepito di non esprimere
opinioni in merito alle indagini che riguardano il mio assistito. Andare in
televisione a dire che Scajola “è in
carcere perché ha aiutato un amico latitante in difficoltà come chiesto dalla
moglie” non mi pare brillante, giacché, mi sembra, costituisce la conferma
che l’ex ministro dell’Interno ha commesso il reato di favoreggiamento. E
lasciamo perdere su quel che queste parole lasciano capire del rapporto con la
legalità del tizio decrepito.
Seconda osservazione: Matacena non sarà un gran che, ma
fingere di non sapere chi sia non è una prova di stile, al contrario.
Da ultimo vi suggerisco di rileggere queste parole: “Il mio parere è che ci siano davvero
esagerazioni. Per l’Expo super importante è stato il mio governo a chiamare
tanti Stati alla partecipazione. Guai se le cose non fossero perfette per il
giorno dell’apertura. Queste cose non toccano la mia parte politica, noi non
c’entriamo nulla, riguardano la vecchia tangentopoli. Molte cose sono poi aria
fritta, in tutte le cose con riguardano appalti ci sono delle telefonate, è la
vita. Non è solo l’Italia ma in tutto il mondo non dobbiamo scandalizzarci,
molte cose sono millantate e non vere affrontiamo il problema ma senza pensare
che ci sia uno scandalo che faccia pensare a tangentopoli”.
Di esagerazione c'è certamente quel che sostiene riguardo al ruolo del suo governo, durante il quale sull'Expo si è quasi soltanto litigato. E sorvoliamo sulla linearità e la concretezza e andiamo al
sodo: la vicenda non riguarda la sua parte politica? Interessante:
evidentemente, come gli fa comodo dimenticare Matacena, così gli fa comodo
dimenticare Frigerio… E quel che accade in Italia accade ovunque nel mondo? Si
legga il rapporto di Transparency
International sul livello di corruzione percepita, nel quale, purtroppo, il
nostro paese non brilla proprio per niente (http://www.transparency.org/). E,
magari, provi a riflettere sul perché l’Italia, tra il 2001 e il 2007, sia
passata dalla 29ma posizione alla 41ma. In buona parte del periodo, guarda caso, lui
è stato a capo del governo. Difficile migliorare la propria classifica quando
alla guida di una nazione c’è qualcuno che, oltre a un conflitto d’interessi
monumentale, ha anche un concetto tutto suo della legalità…
Credo basti così. E per oggi di politica ne abbiamo avuto
abbastanza. Concediamoci un Bill Evans di rara bellezza (anche per Bill Evans)
in un brano il cui titolo mi sembra adeguato a quanto precede: What is There to Say?
P.S. Dopo che avevo scritto quanto precede, il tizio decrepito ha parlato ancora, ma non vale più la pena di commentarlo.
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