mercoledì 6 aprile 2016

Comma 22?

Su La Repubblica di oggi c’è un articolo che riporta la testimonianza di un anonimo, presumibilmente egiziano, riguardo agli ultimi giorni di vita di Giulio Regeni. Ecco il collegamento: http://www.repubblica.it/esteri/2016/04/06/news/_ecco_chi_ha_ucciso_giulio_l_accusa_anonima_ai_vertici_che_svela_tre_dettagli_segreti-136996781/?ref=HRER3-1.
Buona stampa. La descrizione di indizi non noti pubblicamente rafforza la credibilità dell’anonimo e rende ancor più agghiacciante il racconto delle torture cui è stato sottoposto il giovane ricercatore italiano e ancor più grave la conferma del coinvolgimento delle autorità egiziane al più alto livello. 
Credo sia arrivato il momento di mostrare un po’ di durezza nei confronti dell’Egitto, il cui atteggiamento continua a rivelare indifferenza, se non addirittura disprezzo, per le legittime pretese italiane di conoscere la verità sulla morte di Giulio. Mi sembra abbastanza evidente che l’approccio conciliante sin qui adottato dal nostro governo si sta rivelando infruttuoso e che si devono percorrere strade che, faccio finta di ignorare il motivo, non abbiamo voluto percorrere sino a oggi.
Come seconda lettura vi suggerisco, dal Corriere della Sera di oggi, l’editoriale di Ernesto Galli della Loggia, il quale analizza l’operato di Renzi confrontandone gli atteggiamenti precedenti e quelli successivi all’arrivo a Palazzo Chigi.
Buona stampa. Condivido, come voi tre ben sapete, l’opinione che Renzi, una volta diventato Presidente del Consiglio, ha realizzato una politica di gran lunga insoddisfacente e inferiore alle aspettative proprio in quegli ambiti nei quali il cambiamento era ed è tuttora più necessario.
Mentre non si affrontano alcuni dei principali problemi italiani, soprattutto in materia economica e giudiziaria, vengono emanati provvedimenti, come osserva anche Galli della Loggia, il cui obiettivo è rafforzare il potere di Renzi.
Un esempio del modo contraddittorio con cui opera il governo può essere fornito dalla vicenda oggetto dell’inchiesta della Procura di Potenza.
Non intendo addentrarmi negli aspetti giuridici né esprimere opinioni sull’operato di questo o quell’esponente del governo. Attendiamo e vediamo se i magistrati scopriranno comportamenti degni di essere perseguiti penalmente e prove sufficienti per ottenere delle condanne in un processo.
Ciò che mi preme evidenziare è che il governo, forse, anziché occuparsi specificamente del caso che premeva alle imprese e alle persone inquisite a Potenza, avrebbe dovuto eliminare una delle cause della complicata situazione nella quale si inserisce l’inchiesta. Un articolo di Jacopo Giliberto su Il Sole 24 Ore di ieri metteva in risalto l’esistenza di normative in così grave conflitto tra loro da rendere impossibile il rispetto della legge. Il testo non è disponibile on line, ma ho fatto lavorare lo scanner.


Buona stampa. In cui appare evidente come nel nostro Paese siano innumerevoli le condizioni che complicano in maniera intollerabile l’attività delle imprese, inducendo molti operatori stranieri a investire altrove. Oltre all’incertezza del diritto e alle problematiche connesse al pessimo funzionamento del sistema giudiziario, ci sono poi iniziative estemporanee, legate a fenomeni di protezione locale esasperata. Sempre Jacopo Giliberto su Il Sole 24 Ore ne dava conto il 3 aprile: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2016-04-03/a-rischio-investimenti-altri-6-miliardi-082540.shtml?uuid=ACrTsG0C&fromSearch.
Buona stampa. Ogni mio commento sarebbe superfluo.
Veniamo alla guerra ai nemici della musica. Oggi, anche per ricordarlo a pochi giorni dalla sua morte, vi propongo un ascolto di Gato Barbieri: Latino America, uno dei suoi brani a mio parere più belli del periodo in cui ancora non si era fatto lusingare dal successo commerciale.


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