Restiamo sulla vicenda Fondiaria-Sai: il 24 Ore di oggi
ospita quelli che, a mio parere, sono due tra i commenti più interessanti. Il primo
è di Marco Onado e si concentra sull’inadeguatezza dell’operato delle Autorità
di controllo (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-07-18/linerzia-colpevole-authority-063635.shtml?uuid=AbSqgDFI).
Il secondo, firmato da Luigi Zingales, punta invece sugli aspetti più deteriori
del capitalismo di relazione che caratterizza il nostro sistema economico (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-07-18/lezione-leopardi-regole-morale-063656.shtml?uuid=AbuvgDFI).
Buona stampa. Per entrambi. Due pezzi che la dicono lunga su
quel che aspetta l’Italia in assenza di un vero, deciso processo di
rinnovamento che coinvolga tutta la classe dirigente, quella pubblica (sia i politici
sia i burocrati) e quella privata, senza distinzioni.
Non esiste soltanto il caso Ligresti. Il nostro capitalismo,
almeno quello di dimensioni maggiori, è vissuto e vive tuttora in condizioni
che negli altri paesi industrializzati non verrebbero tollerate.
E non sono soltanto i burocrati pubblici a soffocare il
tessuto imprenditoriale del paese, bloccando per inefficienza o per incapacità
i pagamenti verso i creditori dello Stato, degli Enti Locali e della Sanità. C’è
un’altra burocrazia altrettanto pericolosa e nociva, quella di un sistema
bancario che a parole si dice impegnato a rilanciare l’economia nazionale, ma
nei fatti la strangola, preferendo impiegare l’enorme liquidità resa
disponibile dalla BCE non per finanziare le aziende, ma per sottoscrivere
titoli. O per sostenere i soliti noti. Leggete gli articoli sui Ligresti,
troverete facilmente i nomi delle banche che li hanno finanziati per anni (anche
fino a poco tempo fa) e gli importi che ancora devono recuperare. E provate a
cercare articoli sui finanziamenti ricevuti, tanto per fare due nomi a caso, da
Romain Zaleski o da Alitalia.
Mi tocca farvi ascoltare un Dies Irae, non più quello di Mozart, ma quello di Verdi (così
celebriamo il bicentenario della nascita) nella versione con la direzione di Karajan con i Wiener Philharmoniker.
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