Nell’ultimo post, nel descrivere molto sommariamente le
vicende di Cosecon-Attiva, alludevo alle distorsioni nel mercato italiano del
credito, proprie di quel “capitalismo di relazione” che, purtroppo, è il
paradigma cui s’ispira il nostro sistema finanziario.
Al “capitalismo di relazione” si devono vicende come quelle
dei Ligresti (dei quali, mi perdonerete, non voglio più parlare: per quanto sorprendente,
anch’io posso provare un po’ di pietà, per voi e per me, ben inteso) e quelle
di Zaleski.
Ho citato soltanto due nomi, ma ce ne sono svariati altri.
Cercate voi, non è che posso sempre fare io il lavoro sporco. Scherzi a parte,
di Ligresti ho scritto molto, sul caso Zaleski vi suggerisco un pezzo de Il
Fatto Quotidiano dello scorso febbraio (http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/02/12/banche-pronte-a-dare-ancora-anno-di-tempo-al-debitore-vip-zaleski/497187/)
e uno del Sole 24 Ore di qualche giorno fa (http://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2013-06-27/nuovo-piano-banchezaleski-salvataggio-064600.shtml?uuid=Abj1ns8H&fromSearch),
giusto per darvi un po’ il senso di come la situazione sia evoluta, in peggio,
nei mesi scorsi, anche a causa della volatilità dei mercati azionari.
Sul “capitalismo di relazione” in generale potete leggere un
articolo di Libertiamo del gennaio 2012 (http://www.libertiamo.it/2012/01/03/una-buona-giustizia-per-battere-il-cattivo-capitalismo-di-relazione/),
da qui potete anche navigare per conto vostro.
L’argomento, in realtà è molto complesso e internet,
nonostante offra molte risorse informative, non è sufficiente per affrontarlo
in maniera adeguata. Non intendo banalizzare e, quindi, mi limito a darvi uno
spunto di riflessione: è evidente che casi come quelli di Ligresti e di Zaleski
sono esempi macroscopici, tuttavia, come prova la vicenda di Cosecon-Attiva, a
quelli si aggiungono esempi meno eclatanti, ma probabilmente assai più
numerosi, di destinazione inefficiente delle risorse del sistema bancario.
Detto altrimenti e un po’ semplicisticamente: le banche concedono credito in
maniera non ottimale, privandone aziende meritevoli e favorendo altre che
meritevoli non sono affatto e questo accade per ragioni “di relazione”.
Ovvio che questo stato di cose accentua gli effetti della crisi attuale. Come se non bastasse, non è certo il terreno
migliore perché si sviluppi un sistema economico sano, limpidamente
competitivo, che premia merito e capacità. Al contrario, all’ombra dei
cespugli spinosi del "capitalismo di relazione", sono nati e cresciuti innumerevoli comportamenti variamente
scorretti o addirittura forme di corruzione.
Per fortuna, accanto a situazioni che sembrano confermare le
cattive abitudini, ce ne sono altre, dalle quali sarei portato a guardare con
un po’ di ottimismo al futuro del nostro sistema finanziario e industriale.
Quello che sta accadendo sull’asse Milano-Trieste, che non è, in questo caso,
quello dell’autostrada A4, ma quello che congiunge Mediobanca alle Assicurazioni
Generali, sembra dimostrare la volontà dei manager della banca d’affari e della
compagnia assicurativa di incidere su molti dei legami che le hanno
contraddistinte in passato e che hanno favorito tante decisioni non "opportune" per le società e per i soci. E’ un segnale che mi pare importante; non vorrei
sopravvalutarlo, ma vedere qualcosa che sembra un fiore in mezzo al fango fa
accendere un barlume di ottimismo anche in me.
Intendiamoci, anche nell’armadio di Alberto Nagel ci sono
scheletri (in primis nel caso
Ligresti). E anche Mario Greco avrà degli amici cui deve riconoscenza. Eppure
credo sia giusto vedere nelle loro decisioni più recenti la volontà di
cambiare, magari a fatica e lentamente, ma cambiare.
Che sia necessaria una revisione seria del nostro sistema
finanziario, oltre alle storie dei Ligresti e degli Zaleski, lo dimostra anche
questa: http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2013-06-29/faro-consob-segreti-onda-084109.shtml?uuid=Ab3w2e9H&fromSearch.
Buona stampa. L’articolo di Claudio Gatti mostra quanti pessimi frutti generi la cattiva pianta del “capitalismo
di relazione”.
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