Non sono certo il solo al quale l’Unione Europea oggi evoca l’immagine di un castello di carte. I miei dettagli sono che il castello è stato spostato su un tavolo all’aperto, esposto alla bora o al maestrale, e che diverse mani si affannano a sfilare quante più carte possibile dalle strutture inferiori. E sono mani sulle quali sono disegnate bandiere di tutte le nazioni appartenenti all’Unione (e anche di paesi che non ne fanno parte, aggiungo). Quello che lascia senza fiato è la determinazione con cui si continua questo gioco autodistruttivo, alla fine del quale, sotto le macerie dell’Europa politica, resterà un’Europa geografica dove riemergeranno i fantasmi del passato, quelli peggiori.
Quello che succede in Italia e nel mondo, come ne parla la stampa e quel che ne penso io. Con attenzione per politica, economia e finanza.
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martedì 26 gennaio 2016
giovedì 3 settembre 2015
Cosa serve per il futuro?
Il futuro di una nazione, è persino scontato affermarlo, corrisponde in larga parte con il futuro delle sue generazioni più giovani. In Italia, come in molti Paesi industrializzati europei e extraeuropei, si registra da anni una progressiva contrazione del tasso di natalità, che è ormai tra i più bassi del mondo. Il calo delle nascite si combina con l’allungamento della vita media e si ottiene una popolazione sempre più vecchia.
martedì 4 febbraio 2014
Niente di nuovo. Niente di buono
Non posso fare a
meno di ripetermi e suggerire la lettura della nuova puntata del
puntiglioso lavoro di ricerca del Professor Roberto Perotti: http://www.lavoce.info/costi-della-politica-privilegi-diplomazia-ambasciatori/.
Buona stampa. Come di consueto. Leggete fino in fondo,
fino a quando troverete un passo che, inevitabilmente, mi vedo costretto a
riprendere per metterlo in maggiore evidenza.
Nella primavera del 2012, una commissione incaricata di fare
proposte per la razionalizzazione della spesa del Ministero degli Esteri in
vista della spending review del governo Monti, così scriveva: “Va ricordato che
il bilancio del MAE è composto per l’83,3 per cento da voci non rimodulabili
(retribuzioni del personale) oppure rimodulabili solo parzialmente e
comunque previa modifica di norme legislative (contributi obbligatori e
Ise)[…]. L’obiettivo che la Commissione si è posto non è quello di creare
ulteriore risparmio netto, dal momento che le risorse della Farnesina, anche
sulla base dei citati confronti internazionali, non paiono ulteriormente
comprimibili se non a prezzo di un drastico ridimensionamento della proiezione
internazionale del Paese“. È proprio così ovvio?
Non se ne verrà mai fuori finché saranno loro stessi a dover
valutare la congruità delle proprie retribuzioni e dei propri privilegi. E non
ne verremo fuori anche perché i politici, oltre a essere interessati al livello
degli stipendi dei pubblici dipendenti (dal momento che sono la base di calcolo
dei loro), non sanno neppure da dove incominciare per imbrigliare una
burocrazia che sembra preoccuparsi soltanto di rivelarsi la peggiore e la più
parassitaria tra quelle dei paesi occidentali.
Volete un esempio agghiacciante di dove riescano ad arrivare
questi signori strapagati, ai quali nulla importa delle ferite mortali che
infliggono giorno dopo giorno al nostro paese, alla nostra capacità di
competere con gli altri in un mondo sempre più complicato e difficile, nel
quale ci muoviamo particolarmente male anche perché abbiamo una diplomazia che
fa il suo lavoro assai peggio di quelle delle altre nazioni?
Ecco l’editoriale di oggi del Corriere della Sera, firmato
da Maurizio Ferrara: http://www.corriere.it/editoriali/14_febbraio_04/dittatura-mandarini-7ad82780-8d65-11e3-9737-22dadb171b02.shtml.
Buona stampa.
Queste sono circolari dell’INPS, ossia del colosso della
previdenza pubblica, fino a poche ore fa guidato da Antonio Mastrapasqua. Così,
giusto per capirci. Chissà? Forse, se avesse occupato meno poltrone e si fosse
occupato maggiormente di quel che facevano i suoi collaboratori…
Meglio non pensarci. Anzi no! Pensiamoci e, soprattutto,
rivolgiamo un reverente e grato pensiero al Santo Patrono di Mastrapasqua, San
Gianni Letta (http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/01/26/caso-mastrapasqua-adusbef-un-collezionista-di-poltrone-e-di-nostre-denunce/858302/
e tanti altri, cercate e troverete).
Non prendiamocela, tuttavia, solo con Mastrapasqua. L’INPS è
una gran bella riserva di caccia per i bracconieri di stipendi e prebende che
si trovano un po’ ovunque nello schieramento politico, come ci spiega Sergio
Rizzo: http://archiviostorico.corriere.it/2014/febbraio/03/Sindacalisti_Politici_Comando_Cosi_stato_co_0_20140203_441f34f0-8c9c-11e3-8e9a-ae03c52e6797.shtml.
Buona stampa.
Bene, anzi male, ma su questo fermiamoci qui. Anche perché,
a continuare sulla china che vi ho indicato, rischiamo di perdere di vista
quanto di nuovo e di promettente avviene nella politica italiana. Lo
Psiconano+barba-Mediaset, sapientemente guidato dal suo guru (lui pure con i
capelli più ordinati delle sue poche idee), sta mettendo a frutto i voti
conquistati poco meno di un anno fa: fioccano i provvedimenti che modificano
radicalmente il paese e, uno dopo l’altro, cancellano i tanti problemi che ci
affliggono. L’avevo detto in tempi non sospetti che Grillo non era una risorsa.
Posso dire di aver visto giusto e che ho orrore di qualcuno che, nel 2014, si
serve di liste di proscrizione e si propone di cancellare in ogni modo le idee
diverse dalle sue.
Detto questo, e ribadita la mia solidarietà ai giornalisti e alla Presidente della Camera oggetto di attacchi da parte dello Psiconano+barba-Mediaset e dei suoi accoliti, vorrei suggerire alla Signora Boldrini di usare
la ghigliottina anche sui costi dell’Assemblea che presiede. Neppure lei si sta
rivelando così votata al cambiamento come, inizialmente, aveva cercato di
accreditarsi.
Sorvoliamo sugli effetti preventivi della legge elettorale
ancora da promulgare… Manco i topi nella nave che affonda si dimenano come certi figuri nostrani.
L’amara conclusione al Buongiorno di Gramellini di oggi: http://www.lastampa.it/2014/02/04/cultura/opinioni/buongiorno/figli-del-biscione-twNE487LPelcDYTebon8oN/pagina.html.
Buona stampa.
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