martedì 10 maggio 2016

Se Londra è fallita, Roma come sta?

Le metropoli e, più ancora, la capitale difficilmente sono rappresentative di una nazione. New York, Los Angeles e Washington, ad esempio, non sono gli Stati Uniti, così come Parigi non è la Francia, Toronto e Montreal non sono il Canada, Roma e Milano non sono l’Italia.
Anche Londra non è il Regno Unito. Quindi difficilmente si può considerare l’elezione di Sadiq Khan come un evento che consenta di effettuare valutazioni sull’integrazione e sul successo di un ipotetico modello di multiculturalismo britannico. Non si possono trarre conclusioni positive, ma neppure se ne possono trarre di negative e sarebbe comunque palesemente strumentale servirsi di questo avvenimento per sostenere qualsivoglia posizione riguardo all’argomento dell’immigrazione e dei tanti che ad essa si collegano.
Trovo, quindi, senz'altro sconcertante il tono e il contenuto dell’articolo di Giovanni Giacalone pubblicato da Il Giornale sabato: http://www.ilgiornale.it/news/mondo/l-elezione-sadiq-khan-e-fallimento-londra-1255662.html.
Mala stampa. Nel Regno Unito affluiscono immigrati da svariati decenni, alcuni di loro e molti dei loro figli hanno raggiunto da tempo posizioni di rilievo sia in ambito privato che nella pubblica amministrazione. Certo, non tutto funziona a meraviglia, problemi e seri ne hanno anche loro, ma fatico a non giudicare piuttosto semplicistico fare valutazioni del tipo di quelle che azzarda Giacalone, tra l’altro anche usando in maniera distorta talune circostanze. Non c’è dubbio, infatti, che il Regno Unito sia una delle nazioni europee dalla quale proviene una delle più consistenti colonne di combattenti stranieri dell’Isis (foreign fighters per chi non può far a meno dell’inglese), ma forse quel numero andrebbe posto in relazione con quello dei cittadini britannici di origine musulmana e allora, probabilmente, si capirebbe che è assai meno preoccupante dei numeri del Belgio, della Svezia e della Danimarca. Abbastanza azzardato mi pare il confronto (un po’ traballante anche come struttura grammaticale e come aritmetica) tra l’esperienza britannica e quella italiana. Copio e incollo: “Altro elemento interessante, ancora oggi la Gran Bretagna non ha leggi che permettono l’arresto di jihadisti di ritorno dalla Siria, nonostante ciò, lo scorso novembre alcuni media britannici lanciavano un allarme in relazione alla presenza di 3000 islamisti presenti in territorio britannico e pronti a colpire. Tutti aspetti su cui riflettere se si vuole realmente salvaguardare la sicurezza del nostro paese.
Onestamente non vedo un possibile collegamento tra la situazione del Regno Unito e quella italiana. E’ la dimensione e la cronologia dell’immigrazione che le rende non paragonabili e, quindi, rende piuttosto stravagante voler trarre da presunte esperienze negative britanniche (alcuni media britannici… nessun evento specifico) ammaestramenti per la sicurezza italiana. La normativa del Regno Unito, tra l’altro, non sembra aver prodotto risultati negativi nella vita dei cittadini della Regina, quindi si può ritenere che polizia e servizi segreti svolgano un lavoro adeguato nell’ambito di norme che consentono loro di muoversi in modo appropriato. 
Spero vivamente che Giacalone non si proponga di suggerire alle autorità britanniche di seguire il nostro esempio. Noi l’immigrazione abbiamo deciso di lasciarla gestire a chi da essa trae vantaggi economici più o meno cospicui. Nel migliore dei casi, ma non è certo gran cosa, si tratta delle cooperative (di non poche tra queste si occupano da tempo le cronache e, quel che è più grave, le procure di varie regioni), nel peggiore si tratta delle varie forme di malavita organizzata, autorità territoriali improprie di cui, sono convinto, nel Regno Unito non sentono affatto il bisogno e alle quali non intendono certo concedere lo spazio che abbiamo concesso noi. Forse è su questi aspetti che si deve riflettere se si vuole salvaguardare la sicurezza del nostro paese.
Sempre su Sadiq Khan, ma giusto per capire meglio che genere di persona sia e che cosa ci possiamo, forse, aspettare da lui, ecco un paio di articoli: http://www.nytimes.com/2016/05/07/world/europe/britain-election-results.html?_r=0 e http://www.timesofisrael.com/new-london-mayor-to-attend-shoah-memorial-as-first-act-in-office/.
Buona stampa.
Contro i nemici della cultura e della musica, di tutta la cultura e di tutta la musica (anche e soprattutto delle loro), oggi vi propongo Rachael Price, una voce femminile molto interessante del jazz attuale. Il brano è un classico e s’intitola Skylark.


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