venerdì 7 giugno 2019

Brot und Arbeit


Come voi tre sapete, la mia voglia di scrivere si era inaridita alcuni mesi fa (l’ultimo post risale al 2 settembre dello scorso anno).
A ben vedere, la voglia di scrivere c’era ancora, ma la trattenevo perché affrontare i temi della politica e dell’economia italiane mi procurava più fastidio e più irritazione che piacere intellettuale. A ciò si aggiunga che, nel tempo, mi ero sempre più convinto dell’inutilità di questo blog: delle mie riflessioni non si sentiva certo il bisogno e quel che dicevo trovava assai modesto ascolto.
Oggi, tuttavia, ho deciso di superare le ragioni del silenzio e di scrivere di nuovo.
A tale decisione mi ha spinto il paradossale e irresponsabile comportamento dei politici (si fa per dire) italiani, in particolare dei due che guidano i partiti al governo.
E’ stato approvato quasi all’unanimità un provvedimento che prevede per lo Stato la possibilità di emettere i cosiddetti “minibot”, strumenti che servirebbero per saldare i debiti verso aziende e cittadini e potrebbero essere utilizzati da chi li riceve per pagare i propri debiti verso lo Stato o servizi erogati dallo Stato e aziende pubbliche.
La creazione dei “minibot” è idea cara alla Lega e, in particolare, a Claudio Borghi, considerato il principale esperto economico del partito di Salvini.
Oggi, dunque, sarebbe possibile per la Repubblica Italiana emettere titoli di debito come Bot, CCT, Btp, ecc., ma diversi per il taglio (5, 10, 20, 50, 100 euro) e la forma (potrebbero avere dimensioni e aspetto di una banconota). Un altro dettaglio è da considerare con attenzione: secondo il provvedimento che ne autorizza l’emissione, lo Stato garantirebbe il rapporto di cambio tra questi titoli di debito e la moneta europea.
Da quanto precede risulta ragionevole pensare che i “minibot” non siano esattamente solo quello che vorrebbero far credere i loro ideatori. E che il sospetto non sia solo mio e, anzi, sia diffuso, lo provano le considerazioni del Presidente della Bce Mario Draghi e di altre personalità e istituzioni le cui opinioni sono attentamente considerate dagli operatori dei mercati finanziari.
Draghi ha detto: “o sono debito o sono strumenti illegali”, con ciò smentendo tutte le affermazioni rassicuranti degli ideatori dei “minibot”. Quando si parla di “strumenti illegali”, infatti, si parla di una nuova valuta e predisporre una nuova valuta significa che si intende uscire dall’euro.
Aver ideato e reso disponibili i “minibot” mi pare una prova ulteriore dell’indisponibilità della Lega, e in misura appena un po’ inferiore del M5S, a gestire in modo responsabile ed efficace la finanza pubblica e della loro determinazione a servirsi in qualsiasi modo del pubblico denaro (esistente o frutto di nuovo debito) per acquistare consenso elettorale. E, nel fare questo, sono disposti a ben più che confrontarsi con l’Unione europea.
Trovo, perciò, molto appropriato l’editoriale del Corriere della Sera di oggi, firmato da Francesco Giavazzi: https://www.corriere.it/opinioni/19_giugno_06/lezione-realismo-e776ded2-888b-11e9-9099-5a05167d4d6a.shtml#.
Buona stampa.
Aggiungerei che abbiamo bisogno di altro, oltre che di realismo. Abbiamo bisogno di politici capaci di porre fine allo sproloquio con il quale cercano di acquisire o mantenere le simpatie degli elettori. Politici capaci di rappresentare la realtà com’è e non come comoda loro per avvantaggiarsi nel confronto con gli avversari (e anche con gli alleati). 
Abbiamo, però, bisogno anche di cittadini che desiderino informarsi veramente, andare oltre ciò che viene loro mostrato attraverso social media e trasmissioni televisive divenuti gli uni come le altre solo megafoni attraverso i quali vengono propagandate le opinioni distorte, i messaggi ingannevoli e le false promesse dei politici. Abbiamo bisogno di cittadini che ritrovino (o trovino) l’orgoglio di pensare con la propria testa e di valutare con attenzione ciò che accade intorno a loro, facendo capire ai politici che non tollerano più di essere trattati come bambini, magari anche un po’ stupidi.
Credo che in uno stato moderno, in un’autentica democrazia in cui i cittadini difendono il proprio ruolo e la propria importanza, nessuno sarebbe rimasto indifferente alle parole assurde che ha detto ieri Salvini:https://www.lettera43.it/matteo-salvini-foligno-60-milioni-italiani-figli/
Cronaca.
Trovo offensivo oltre che deprimente che Salvini sia arrivato a tanto. E anche molto preoccupante, perché non posso evitare di ricordare chi, il 21 marzo 1935, aveva fatto ricorso ad argomenti non troppo diversi.

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